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La desinenza del nome fa supporre che la località sia stata fondata dai Romani, probabilmente dal console Emilio. In epoca medievale è stata dominio degli Alberti e alla loro presenza sono riconducibili tre fortificazioni (una a Castiglioncello e un paio nei pressi di Monte Castiglione) in posizione favorevole per controllare la viabilità sottostante e le rocche sul versante opposto del Bisenzio, come quelle di Cerbaia e di Montauto.
L’edificio più antico del paese – oltre alle fortificazioni adesso in rovina - è la Chiesa Vecchia, che compare in documenti del 1189. La chiesa nuova, costruita a fianco della precedente alla fine degli anni ’30 del secolo scorso e dove adesso vengono celebrate le funzioni, è dedicata a “Santa Maria Assunta”.
La vita nei secoli scorsi a Migliana era caratterizzata, come in molti paesi di mezzacosta dell’Appennino, da attività legate al bosco e all’agricoltura. Le castagne, di varie tipologie particolarmente adatte alla trasformazione in farina, hanno da sempre costituito il bene primario, sia per l’alimentazione della gente del posto che per il commercio. In passato si coltivavano anche cereali e viti; adesso i prodotti di eccellenza, oltre alla castagna, sono l’olio e le patate. La coltivazione di olivi a questa quota, infatti, è agevolata dalla scarsa o nulla presenza di agenti dannosi per il frutto, come la mosca, che predilige zone più basse. La patata, che è stata giudicata fra le migliori della Val di Bisenzio, trae giovamento da terreni con poco ristagno, come quelli di Migliana: il risultato è un tubero dal sapore corposo e dalla polpa asciutta, molto adatta a tortelli e gnocchi.
E sempre grazie all’altitudine e al suo verde, Migliana è diventata famosa fin dal secolo scorso come meta di villeggiatura estiva. Ai giorni nostri il borgo è vivace in ogni stagione: molti i visitatori richiamati dalle eccellenze gastronomiche (schiacciata, cantuccini, salumi – esportati in varie parti del mondo - , castagne, funghi e tortelli di patate), dalle sagre e, da metà dicembre alla fine di gennaio, dai numerosi presepi allestiti dagli abitanti in ogni frazione, suggestivi per il loro collocamento in nicchie, stalle, pareti rocciose e per i meccanismi che ne rendono alcuni dei veri gioielli di artigianato. Migliana, inoltre, è la porta di accesso dal lato est alla Riserva Naturale Acquerino Cantagallo, motivo che la rende la base ideale per molti sportivi, camminatori e amanti della natura che ogni fine settimana partono dal borgo per raggiungere in poco tempo mete come il Vespaio, il Faggione di Luogomano, le “Sorgenti del Bisenzio” e Le Barbe.
Cosa fare
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