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Mercatale è la maggiore frazione del Comune di Vernio. Fu luogo di fiere e di scambi commerciali fin dal tardo medioevo e deposito del legname delle abetaie di Montepiano, legname che poi veniva condotto a Prato tramite fiume. Qui nacquero le prime attività industriali (mulini idraulici e gualchiere) e anche stabilimenti tessili. L’ottocentesca fabbrica Meucci fu fondata da Amerigo Meucci nei primi del 900.
Nel 1899 Mercatale aveva sei lanifici che occupavano oltre 200 operai. Il più importante era quello di Angelo Peyron di Firenze, famoso per la fabbricazione di tappeti, altri erano il Ciatti (successivamente acquistato dai fratelli Tendi) oltre ad un carbonizzo a S. Quirico.
La località Piazzone era una larga spianata dove venivano depositati i tronchi in attesa di essere trasportati, a mezzo fiume, nella piana pratese. Detta via esiste ancora oggi.
In via Camaldoli era situata la casa di Benedetto Fioretti, sacerdote e letterato, nato nel 1579. Fioretti passò la sua giovinezza a Montecuccoli, si fece prete, sfidò più volte i conti Bardi. Fu conosciuto con lo pseudonimo Udeno Nisiely e Fracastoro, scrisse I “Proginnasmi poetici” una sorta di repertorio di critica dei poeti greci.
All’ingresso del paese, in una delle prime case a destra si trovava lo Spedale di Vernio, inaugurato il 22 aprile 1762, nato per iniziativa benefica del conte Girolamo Bardi (1685-1761). Inizialmente aveva solo 8 letti. Successivamente è stato sede di una scuola materna e del distretto ASL.
Dirigendosi verso il capoluogo, una strada a sinistra, prima della località Le Rocce, conduce a Poggiole, un piccolo borgo in bella posizione panoramica. L’antica chiesa parrocchiale fu distrutta dai bombardamenti tedeschi che volevano colpire l’imbocco della grande galleria della Direttissima. Nel 1965 è stato costruito, in cima al colle, un santuario dedicato a Sant’Antonio Maria Pucci, nato nella zona nel 1819.
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