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SASSETA
Insediamento di case sparse, a nord ovest dell’antica rocca di Vernio, sulla sommità di Poggio Castelluccio, in epoca medievale ospitò una torre di avvistamento, fù conteso tra i pastori di Montepiano e Sasseta.
L’origine medievale di Sasseta è documentata da un atto notarile rogato nel 1250.
Famosa era la fonte di Gorandaccio, luogo di incontro e anche di scontro per duelli tra due giovanotti del posto.
Cosa fare
Visitare la Rocca di Vernio: da una strada sulla destra, prima di entrare nell’abitato di Sasseta, si arriva al Castello o Rocca di Vernio.
Si trattava di una struttura fortificata situata su un’altura che domina gli abitati di S. Quirico e Sasseta, ma della struttura esterna rimangono oggi solo pochi ruderi. Prima posseduta dai Cadolingi (1138) passò poi agli Alberti. In un documento del 4 agosto 1164 Federico I Barbarossa tenne sotto la propria protezione Alberto conte di Prato. A piano terra, una grande sala con camino. Al primo piano si trova la "Sala del melodramma": la famiglia Bardi è infatti legata alla nascita del "teatro musicale". L'unione della poesia alla musica (le basi fondanti dell'opera lirica) fu suggellata nei salotti fiorentini di Giovanni Maria dei Bardi di Vernio nella seconda metà del 1500, grazie alle riunioni che proprio lì venivano ospitate di un gruppo di nobili e esponenti del mondo culturale dell'epoca raccolti, appunto, nella Camerata de' Bardi, o Camerata Fiorentina.
Alla sinistra, addossato alle mura si può scorgere il piccolo oratorio dedicata a Santa Agata, costruito nel 1556.
L’attuale proprietario, che ha curato un attento restauro, rende possibile la visita, anche del Palazzo, su richiesta.
Il Castello di Vernio è noto anche per essere stato nel 1106 il luogo dove nacque Santa Berta, monaca benedettina vallombrosana, figlia di Lottario della stirpe dei Cadolingi.
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