Si propone, come scopo, la promozione sotto ogni forma dello sviluppo culturale, turistico, sociale, naturalistico e sportivo dilettantistico del territorio della Val Bisenzio.
Se hai qualcosa da chiedere, sulla Val di Bisenzio, come itinerari, curiosità o cose da fare o da vedere, non esitare a contattarci, cercheremo di darti i nostri suggerimenti!
Un ringraziamento speciale a chi ha collaborato per foto, testi e suggerimenti:
Festa della Pulendina
La festa della Pulendina è la più antica della Val di Bisenzio. Si svolge a Vernio ed è arrivata nel 2023 alle 445° edizione.
Si svolge solitamente la prima domenica di Quaresima e rievoca, fra storia e leggenda, un fatto avvenuto nel 1512 e cioè la donazione di farina dolce, aringhe e baccalà da parte dei conti feudatari di Vernio alla popolazione duramente colpita dalla miseria portata dall'invasione spagnola.
Durante la giornata, organizzata dalla Società della Miseria di Vernio in collaborazione col Comune, le vie da Mercatale a San Quirico ospitano un bellissimo corteggio storico, con centinaia di figuranti vestiti con abiti ricreati con sapienza. Poi, spettacoli di sbandieratori, stand gastronomici e la rievocazione vera e propria della donazione, al cospetto delle autorità, davanti al Casone sede del potere dei Bardi per diversi secoli.
Società della Miseria di Vernio
A cena con Matilde
La contessa Matilde di Canossa siede a tavola con la sua corte ogni estate a Fossato, in un paese che torna indietro di secoli con paesani vestiti in abiti d'epoca e i mestieri di un tempo riproposti nelle stalle e nelle vecchie stanze originarie del medioevo. Spettacoli di falconeria, giocolieri e trampolieri, e laboratori sulle erbe e sui cibi del periodo storico arricchiscono questo evento tradizionale in uno dei borghi più belli e meglio conservati dell'Appennino Pratese.
Fiera di San Giuseppe
La nascita della Fiera di san Giuseppe si perde nella notte dei tempi: da sempre il fine settimana più vicino al 19 marzo a Vernio è occasione di scambi commerciali, proprio in coincidenza con l'inizio della primavera e il nuovo avvio dei lavori agricoli. Si comprano e si vendono vacche, cavalli o animali da cortile, si acquistano piantine e si scambiano semi, si rimette a nuovo l'attrezzatura per lavorare la terra.
ripristinata in anni recenti, la Fiera non presenta più la compravendita del bestiame, che adesso è soltanto in mostra (con la famosa razza Calvanina, capre e pecore di allevamenti locali, gli Alpaca di Terrigoli o varietà da cortile particolari, rari o curiosi).
Resta il mercato delle piante e dell'artigianato, arricchito da produzioni alimentari e tipicità locali.
Il mercato si snoda da Mercatale a San Quirico. Nelle aree lungo il percorso laboratori per grandi e bambini, a tema agricolo e usualmente il Casone di San Quirico o l'Oratorio ospitano mostre o altri eventi collaterali.
Festa di Sant'Anna
Non si conoscono le origini della Festa di Sant’Anna a Cascina di Spedaletto, anche se gli studiosi suppongono che furono gli antichi proprietari, i conti Bardi, che, per sottolineare il legame con la città di origine, Firenze (dove il culto per la Santa è molto sentito) ripristinarono o fecero erigere la piccola cappella intitolata alla Santa e promossero la fruizione dell’area nella data a lei dedicata.
Da secoli, quindi, il 26 luglio Cascina di Spedaletto diventa luogo di incontro, festa, scambi, e devozione religiosa.
Le più recenti celebrazioni, dal dopoguerra a qualche decennio fa, sono documentate da diversi testimoni storici: si raggiungeva la festa sia a piedi che in automobile (quando vennero aperte le nuove vie rotabili nella valle della Limentra, negli anni ’50 del secolo scorso), da molte località del circondario pratese e pistoiese. Famose le esibizioni dei poeti dell’ottava rima, le discussioni che, alimentate dal vino, portavano ai “cazzotti”, gli scambi di cibarie fra le famiglie nei picnic sui campi adiacenti la cascina, la musica e i balli, rigorosamente dopo la Messa, molto partecipata, con fedeli gremiti nell’area antistante la piccola cappella.
Una festa che richiamava, in un crocevia che da sempre è stato luogo ideale per l’incontro e la condivisione, popoli dalle vallate del Bisenzio, della Limentra, dell’Agna e della Bure: l’evento era l’occasione per allacciare nuovi rapporti, per ritrovare parenti o vecchie amicizie, scambiarsi informazioni e conoscenze, nel segno della tradizione in un posto particolarmente fresco, per il periodo, data l’altitudine, e caratterizzato da una natura di una straordinaria bellezza.
Attualmente la Festa viene celebrata con musica antistante l'agriturismo Iori.
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