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Un nome che si porta dietro storia e leggende e soprattutto alcuni toponimi che richiamano alla mente i paesaggi di quello che è, a detta di molti, il più bel sentiero della rete Cai della Provincia pratese, il 438.
Giocondo, al secolo Giocondo Torlai, nato nel 1860 a Cantagallo, conosciuto dal camminatore per il suo casotto e la cannicciaia costellati di incisioni, punti di riferimento per il viandante che risale verso il crinale, è il protagonista dell’ultima escursione del ciclo estivo de “I Mondi Perduti” - la rassegna organizzata dall’associazione Acquerino Cantagallo e dall’associazione per lo Sviluppo Turistico della Val Bisenzio - che si terrà domenica 17.
L’escursione – “Il favoloso mondo di Giocondo”, 9 chilometri per 600 metri di dislivello – si muoverà dentro una delle valli più verdi e selvagge dell’Appennino Pratese, lungo il rio di Ceppeta, che rappresenta il confine nord est della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo: è qui, infatti che Giocondo ha lasciato traccia del suo passaggio con incisioni su rocce ed edifici, ispirate dal suo mondo contadino e dalle sue estrose fantasie. Il sole, stelle, i pianeti, ma anche un maiale, un Giocondo/Atlante che sostiene il mondo e il misterioso “Urlo”, ovvero un’incisione che somiglia molto alle famose rappresentazioni di Munch (difficile dire se Torlai avesse mai visto effettivamente le opere del pittore norvegese, nonostante fosse uno dei pochi all’epoca, in paese, ad aver avuto un’istruzione e a saper leggere e scrivere) sono i segni che il più famoso innestino di Cantagallo ha lasciato ai posteri.
Paolo Novellini, guida escursionistica ambientale ed esperto conoscitore dei luoghi, sarà il novello Virgilio che condurrà i camminatori in un viaggio nel mondo di Giocondo, attraverso le leggende e i racconti su di lui (la sua figura è ricordata nel libro di Giuliano Toccafondi “C’è stato un tempo che tutto era un giardino”, in “Una Roccia Sedimentaria” di Giorgio Bolognesi e in varie storie raccontate da Nello Santini) e attraverso la storia del territorio, che all’epoca della maturità dell’incisore, scomparso nel 1946, hanno subito cambiamenti radicali, sia nelle famiglie - con i tanti caduti nelle due guerre mondiali - sia nei luoghi, devastati dal passaggio del fronte.
L’escursione – che ha come ritrovo L’Angolo del Caffè di Vernio, fra le 8 e le 8.40 e in seconda battuta il parcheggio del Centro Visite di Cantagallo alle 9 – è a partecipazione gratuita e fa parte del programma de Il Gusto Ritrovato, realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.
Per informazioni e prenotazioni: Paolo Novellini, telefono 335 7153704.
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