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    Associazione Sviluppo Turistico Valbisenzio

    Si propone, come scopo, la promozione sotto ogni forma dello sviluppo culturale, turistico, sociale, naturalistico e sportivo dilettantistico del territorio della Val Bisenzio.

    Se hai qualcosa da chiedere, sulla Val di Bisenzio, come itinerari, curiosità o cose da fare o da vedere, non esitare a contattarci, cercheremo di darti i nostri suggerimenti!


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    Ringraziamenti

    Un ringraziamento speciale a chi ha collaborato per foto, testi e suggerimenti:

    • Alberto Badolati
    • Brunero Lucarini
    • Roberto Fontani
    • Fiorenzo Fallanti
    • Nello Santini
    • Luca Cecconi
    • Lucia Mattei
    • Gianni Cangioli
    • Gaia Spinelli
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    • Annalisa Marchi
    • Yuri Storai
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    • Giovanni Pini
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    • Marco Mauro Guarducci
    • Mauro Torlai
    • Paolo Novellini
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    • Claudia Iozzelli
    • Massimo Innocenti
    • Elia Taddei
    • Filomena Vulcano
    • Francesca Ciuti
    • Riccardo Pagani
    • Francesco Bacci

  • I tre anelli delle Sorgenti del Bisenzio da Migliana

    Anello delle Piastre


    Lunghezza: Km 7

    Tempo percorrenza: 2.16 h

    Dislivello: 440 m


    Partenza da Piazza della Chiesa (dalla fontana pubblica, davanti alla fermata del bus) tramite il sentiero Cai 416A (o variante meno ripida tramite Cai 438), salendo verso il Sentiero dei Tabernacoli. Da lì inizia la discesa nell’altro versante, dove troviamo la fonte delle Bottigliaie e il torrente che ci accompagna fino ad incontrare il Rosinaio e, udendo un graduale aumento del mormorio dell’acqua arriviamo al Trogola, al Lungorio e al Mulino dell’Almanacco.

    L’edificio, allo stato di rudere, è la struttura situata più in alto sul corso del Bisenzio ed apparteneva alla Fattoria di Javello, come la cascina Vespaio, di cui era a servizio. I frutti dei castagneti che circondano la cascina venivano infatti macinati all’Almanacco. Il sentiero che costeggia il Trogola, entra qui nella Riserva Naturale Acquerino Cantagallo e prosegue fino alla confluenza con Le Barbe. Lungo il percorso, sul greto del torrente, gli antichi orti di Luogomano e Taglianico, riconoscibili dai muretti a secco con i quali i contadini suddividevano le coltivazioni e trattenevano l’acqua, importante soprattutto per i fagioli che venivano allevati utilizzando delle frasche come supporto. L’ambiente che attraversiamo sono di un’amena bellezza: vicino al rio, muschio e abbondante vegetazione riparia proteggono e nascondono i rari anfibi di cui la Riserva è ricca mentre trote fario e scazzoni si fanno osservare dentro l’acqua, mentre nuotano fra una pietra e un’altra.

    Dopo aver attraversato dei ponticini di legno, si arriva alle Sorgenti del Bisenzio, ovvero il punto in cui Trogola e Le Barbe (doppia corrente: “Bis” Entium”) si uniscono.

    Una volta raggiunte le Sorgenti del Bisenzio si torna sullo stesso percorso fino al Mulino dell’Almanacco, dove un ponticino ci porta sull’altro versante del Rosinaio. Da lì parte un’antica mulattiera (non segnata) che attraversa con qualche tornante una faggeta. La mulattiera si trasforma in breve tempo in strada sterrata che, attraverso castagneti secolari punteggiati da cannicciaie (essiccatoi per le castagne) arriva alle Piastre, dove si riprende il Sentiero dei Tabernacoli e poi il Cai 438, fino alla Piazza.


    Anello delle Svoltoline


    Lunghezza: Km 7.81

    Tempo percorrenza: 3.09 h

    Dislivello: 360 m


    Partenza da Piazza della Chiesa(dalla fontana pubblica, davanti alla fermata del bus) tramite il sentiero Cai 416A (o variante meno ripida tramite Cai 438), salendo verso il Sentiero dei Tabernacoli. Da lì inizia la discesa nell’altro versante, dove troviamo la fonte delle Bottigliaie e il torrente che ci accompagna fino ad incontrare il Rosinaio e, udendo un graduale aumento del mormorio dell’acqua arriviamo al Trogola, al Lungorio e al Mulino dell’Almanacco.

    L’edificio, allo stato di rudere, è la struttura situata più in alto sul corso del Bisenzio ed apparteneva alla Fattoria di Javello, come la cascina Vespaio, di cui era a servizio. I frutti dei castagneti che circondano la cascina venivano infatti macinati all’Almanacco. Il sentiero che costeggia il Trogola, entra qui nella Riserva Naturale Acquerino Cantagallo e prosegue fino alla confluenza con Le Barbe. Lungo il percorso, sul greto del torrente, gli antichi orti di Luogomano e Taglianico, riconoscibili dai muretti a secco con i quali i contadini suddividevano le coltivazioni e trattenevano l’acqua, importante soprattutto per i fagioli che venivano allevati utilizzando delle frasche come supporto. L’ambiente che attraversiamo sono di un’amena bellezza: vicino al rio, muschio e abbondante vegetazione riparia proteggono e nascondono le rare specie di anfibi di cui la Riserva è ricca, come la salamandra pezzata e la sala mandrina con gli occhiali, mentre trote fario e scazzoni si fanno osservare dentro l’acqua, mentre nuotano fra una pietra e un’altra.

    Dopo aver attraversato dei ponticini di legno, si arriva alle Sorgenti del Bisenzio, ovvero il punto in cui Trogola e Le Barbe (doppia corrente: “Bis” Entium”) si uniscono.

    Da qui si prosegue lungo il sentiero, che diventa Cai 438A, uno dei principali della Riserva Acquerino Cantagallo, chiamato “Il sentiero delle Sorgenti”, fino ad arrivare al ponte di Trogola (o di Taglianico), utilizzato dagli abitanti di Cantagallo per attraversare il Trogola e recarsi a Prato, passando da Migliana (tutt’ora, se si prosegue a piedi verso la città, ci troviamo in via di Cantagallo!). Siamo sul Cai 438, uno dei più belli per varietà di paesaggi di tutta la Provincia: dopo essersi lasciati alle spalle il Trogola e aver superato un bosco di faggi, con le famose “svoltoline” (curve strette in forte pendenza) si arriva in castagneti secolari, dai colori strabilianti in tutte le stagioni. Si incrocia il Sentiero dei Tabernacoli e da lì si può decidere se rientrare in paese lungo i Tabernacoli o concludendo la camminata sul Cai 438.

    Nota: volendo, dal Ponte di Trogola si può allungare di poco la camminata andando a visitare il Mulino della sega, storica struttura appartenuta ai Conti Guicciardini di Luogomano che nel secolo scorso oltre alla molitura di grano e castagne, forniva taglio di legname, grazie ad un ingegnoso sistema che prendeva forza dall’acqua dei due torrenti che proprio lì si incontrano, il Trogola e il Bacuccio (per Emilio Bertini erano lì le Sorgenti del Bisenzio, come scrive nella sua “Guida della Val di Bisenzio” del 1881).


    Anello di Vespaio


    Lunghezza: Km 11.8

    Tempo percorrenza: 4.37 h

    Dislivello: 510 m


    Partenza da Piazza della Chiesa(dalla fontana pubblica, davanti alla fermata del bus) tramite il sentiero Cai 416A (o variante meno ripida tramite Cai 438), salendo verso il Sentiero dei Tabernacoli. Da lì iniizia la discesa nell’altro versante, dove troviamo la fonte delle Bottigliaie e il torrente che ci accompagna fino ad incontrare il Rosinaio e, udendo un graduale aumento del mormorio dell’acqua arriviamo al Trogola, al Lungorio e al Mulino dell’Almanacco.

    L’edificio, allo stato di rudere, è la struttura situata più in alto sul corso del Bisenzio ed apparteneva alla Fattoria di Javello, come la cascina Vespaio, di cui era a servizio. I frutti dei castagneti che circondano la cascina venivano infatti macinati all’Almanacco. Il sentiero che costeggia il Trogola, entra qui nella Riserva Naturale Acquerino Cantagallo e prosegue fino alla confluenza con Le Barbe. Lungo il percorso, sul greto del torrente, gli antichi orti di Luogomano e Taglianico, riconoscibili dai muretti a secco con i quali i contadini suddividevano le coltivazioni e trattenevano l’acqua, importante soprattutto per i fagioli che venivano allevati utilizzando delle frasche come supporto. L’ambiente che attraversiamo sono di un’amena bellezza: vicino al rio, muschio e abbondante vegetazione riparia proteggono e nascondono le rare specie di anfibi di cui la Riserva è ricca, come la salamandra pezzata e la sala mandrina con gli occhiali, mentre trote fario e scazzoni si fanno osservare dentro l’acqua, nuotando fra una pietra e un’altra.

    Dopo aver attraversato dei ponticini di legno, si arriva alle Sorgenti del Bisenzio, ovvero il punto in cui Trogola e Le Barbe (doppia corrente: “Bis” Entium”) si uniscono.

    Si torna per un centinaio di metri sui propri passi, senza lasciare il Cai 438A, ma andando nella direzione opposta e iniziando a salive verso il Vespaio. Dopo alcune rapide curve nel bosco, troviamo il Vespaio, una storica cascina appartenuta fino al secolo scorso alla famiglia Borghese, proprietaria della Fattoria di Javello.

    Ad accoglierci una bella fonte e la struttura che adesso appartiene al Demanio Regionale ed è stata restaurata per farne un rifugio a servizio dell’Area protetta. Lì attorno, castagneti secolari, che circondano la strada (Cai 418) che ci porta ad uno degli accessi sud della Riserva Naturale, al Passo degli Acandoli. Da lì prendiamo il Cai 410 che dopo aver superato il Passo delle Cavallaie e la fonte di Frascine (una delle sorgenti del Trogola) si innesca sul Sentiero dei Tabernacoli, in corrispondenza del Tabernacolo secolare appartenuto ad Osea Fantappiè.

    Iniziamo da lì la discesa verso Migliana, che può avvenire tramite la via di partenza o più dolcemente tramite il Cai 438.


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    Via della lana e della seta

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    • Tappa 3Grizzana / Castiglione dei Pepoli
    • Tappa 4Castiglione dei Pepoli / Vernio

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