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    Associazione Sviluppo Turistico Valbisenzio

    Si propone, come scopo, la promozione sotto ogni forma dello sviluppo culturale, turistico, sociale, naturalistico e sportivo dilettantistico del territorio della Val Bisenzio.

    Se hai qualcosa da chiedere, sulla Val di Bisenzio, come itinerari, curiosità o cose da fare o da vedere, non esitare a contattarci, cercheremo di darti i nostri suggerimenti!


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    Ringraziamenti

    Un ringraziamento speciale a chi ha collaborato per foto, testi e suggerimenti:

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    • Brunero Lucarini
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    • Riccardo Pagani
    • Francesco Bacci

  • Mulinaccio - Fonte al Canale - Fonte Vascona



    Lunghezza: 7,4 km
    Partenza: Loc. Risubbiani (720 m)
    Arrivo: Loc. Risubbiani (720 m)
    Difficoltà: E (Escursionistico)
    Tempo di percorrenza: 3 ore e 10 minuti
    Quota massima: 1052 m
    Pendenza massima: 45%
    Pendenza media: 14%
    Dislivello positivo massimo: 332 m
    Dislivello negativo massimo: 150 m


    Cenni storici e naturalistici

    Fin dal Medioevo i boschi e le foreste di Montepiano erano ecosistemi ricchissimi di materie prime e avevano una loro particolare popolazione: boscaioli e carbonai tagliavano la macchia e allestivano piazze carbonaie nelle faggete alle pendici del Monte Tronale o sul Monte Casciaio; contadini e pastori potevano sfruttare gli alpeggi e le ricche sorgenti nei dintorni. Dal pianoro di Montepiano si estende verso oriente la zona di Risubbiani, agglomerato rurale sul versante del Monte Tronale, nei pressi del quale troviamo antichi insediamenti agricoli come la cascina di Tondatoio, quella di Marzolina o la cascina di Bramasole. Grazie alle fresche acque di sorgente che nei dintorni abbondano (fonte Vascona, fonte del Diavolo, fonte al Canale), particolari attività caratterizzavano questa zona: la lavorazione del pregiato burro di Montepiano, venduto nelle più rinomate botteghe fiorentine, avveniva nelle burraie come quelle di Canturato. In località Canepai era documentata la lavorazione della canapa, che veniva tenuta a macerare nei marcitoi per estrarre la fibra che poi poteva essere filata.
    Il sentiero è caratterizzato da una combinazione di varie formazioni forestali di douglasia (Pseudotsuga menziesii Mirb.), faggio (Fagus sylvatica L.) e castagno (Castanea sativa Mill.). La parte iniziale salendo verso la fonte al Canale è composta principalmente da castagno, misto a robinia (Robinia pseudoacacia L.) e alberi da frutto retaggio di vecchie aree agricole oramai in abbandono. Manmano che si sale in quota, queste formazioni lasciano spazio alle faggete, spesso governate a ceduo a sterzo, un'antica pratica di gestione forestale che prevede il taglio ciclico degli alberi per garantire la rigenerazione naturale. Scendendo per tornare verso le Cascine di Bramasole, e poi al punto iniziale del Mulinaccio, troviamo la presenza di estesi impianti di douglasia, creati artificialmente dall'uomo negli anni '50 e '60 del secolo scorso per la produzione di legname di pregio su pascoli e seminativi abbandonati.


    Scarica il pdf del Bosco dei Bardi

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    Via della lana e della seta

    • Tappa 2Sasso Marconi / Grizzana Morandi
    • Tappa 3Grizzana / Castiglione dei Pepoli
    • Tappa 4Castiglione dei Pepoli / Vernio

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