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    Associazione Sviluppo Turistico Valbisenzio

    Si propone, come scopo, la promozione sotto ogni forma dello sviluppo culturale, turistico, sociale, naturalistico e sportivo dilettantistico del territorio della Val Bisenzio.

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    Un ringraziamento speciale a chi ha collaborato per foto, testi e suggerimenti:

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  • I corsi d'Acqua

    Tre sono i principali corsi d’acqua che attraversano il territorio amministrativo della Val di Bisenzio: il Bisenzio, le cui acque arrivano al mar Tirreno, la Limentra Orientale e il Setta, che gettano le loro acque nel mar Adriatico.

    Bisenzio

    La prima goccia d’acqua, quella che percorre la strada più lunga prima di arrivare al mare, sgorga da sotto il crinale fra il Monte Bucciana e il Poggio Galluzzo, nei pressi della Foce di Cerbiancana, dove nasce il Rio delle Barbe, nella Riserva Naturale Acquerino Cantagallo, nel Comune di Cantagallo.

    Le cosiddette “Sorgenti del Bisenzio” invece sono molto più a valle, sempre nella Riserva Naturale e sono state convenzionalmente identificate alla confluenza del Rio Le Barbe con il torrente Trogola, che nasce sotto al Passo delle Cavallaie, una pendice del Monte Javello.

    Il far nascere convenzionalmente il Bisenzio alla confluenza dei due torrenti è originato da un recente studio, promosso dalla fondazione CDSE, che, prendendo spunto dal nome del fiume Bisenzio/Bisentium ovvero “due correnti” ha cercato il punto esatto dove due corsi d’acqua di ugual portata si univano.

    Risalendo quindi il fiume a partire dai suoi affluenti più vicini alla piana, i ricercatori hanno escluso via via gli affluenti che avevano bacino idrico e portata inferiore al corso d’acqua principale.

    Scartando quindi tutti i corsi d’acqua minori, compresi quelli che nel corso dei secoli erano considerati all’origine del corso d’acqua, come il Fiumenta, il Rio di Castello e il Bacuccio, i ricercatori hanno individuato nel Trogola e ne Le Barbe i due corsi d’acqua di ugual portata che originano il Bisenzio.

    Il corso d’acqua diventa fiume vero e proprio all’altezza del lago Verde, quando nelle sue acque confluiscono quelle del rio Fiumicello, nel Comune di Cantagallo. Attraversa il Comune di Vernio dove, alla confluenza col Fiumenta fa una grande curva e cambia direzione volgendosi verso sud. Dopo aver riattraversato il Comune di Cantagallo – dove accoglie le acque di diversi affluenti di destra e di sinistra – entra nel Comune di Vaiano e all’altezza de La Foresta entra in territorio pratese. Dopodiché attraversa Campi Bisenzio e dopo 47 chilometri dalla sua “nascita” si getta in Arno a Signa.

    Approfondisci su: "Bisenzio fiume di vita e di lavoro". Scarica il PDF


    Limentra Orientale20210520 170928

    Altro fiume importante per la Val di Bisenzio, la Limentra Orientale, o “il” Limentra (il genere è tutt’ora tema discusso dagli studiosi, anche se sembra che nella valle dove scorre la Limentra Orientale sia uso comune il nome al femminile, nell’altro versante dove scorre il “ramo” Occidentale il corso d’acqua sia indicato come “il” Limentra), che dal punto di vista amministrativo fa parte del territorio del Comune di Cantagallo – e ne segna il confine, come quello di Provincia – ma geograficamente non appartiene al bacino del Bisenzio e le sue acque si versano in Adriatico.

    La Limentra Orientale nasce, come altri due corsi d’acqua che hanno nomi simili (Limentra Occidentale e Limentrella), dalle pendici del monte La Croce, nel Comune di Sambuca Pistoiese. Arrivata a Ponte a Rigoli, nei pressi della Riserva Naturale Statale dell’Acquerino, raccoglie le acque del torrente Limentrino, che nasce a Cascina di Spedaletto. Rappresenta il confine occidentale della riserva Naturale Acquerino Cantagallo da lì al ponte Secco (poco dopo l’abitato di Monachino); poi, finita la Riserva, tocca gli abitati de L’Acqua, Lentula, Fabbriche (dove, alla confluenza del rio di Chiapporato, termina il suo corso in Toscana e prosegue in terra emiliana) e si getta nel bacino di Suviana (finito di realizzare nel 1932, per produrre energia per la tratta Direttissima della ferrovia). Dopo aver ripreso il suo corso a valle della diga, la Limentra Orientale si getta nel Reno all’altezza di Riola.

    "Mi piace pensare a lei come se fosse una donna. Il suo volto è il triangolo della cima senza vegetazione, rivolto a nord. Spesso ai primi freddi incipriato dalla neve. È seduta con le spalle rivolte a Pistoia. I crinali che vanno verso il nord sono le braccia e le gambe.

    Simulacro dell'antica Dea Madre. Venere steatopigia dalle cui mammelle sgorgano le Tre Limentre.

    L'Orientale, che sgorga verso il sorgere del sole e poi sembra ripensarci e gira lentamente verso il nord cantando la sua musica fatta di scrosci, a volte gentili a volte impetuosi.

    La Limentrella, che sgorga subito verso nord-est e sembra volere il più frettolosamente possibile raggiungere la sorella maggiore. Ai Due Fiumi si unisce a lei mescolando le proprie acque limpide e fresche con quelle della sorella e, diventate un tutt'uno, continuano il loro cammino con maggior forza e intensità. Il loro canto diventa un urlo impressionante dopo ogni pioggia e, saltando di masso în masso, vanno a raggiungere la quiete nel bacino di Suviana.

    L'Occidentale, che punta verso il tramontare del sole c poi anch'essa volge a poco a poco verso il nord, forse alla ricerca delle sorelle, ma non riuscirà mai a raggiungerle, pur avvicinandosi al loro percorso. L'uomo ha provveduto, con la galleria di Pavana, a far sì che le tre sorelle trovassero pace e tranquillità nel lago di Suviana, dopo il loro corso impetuoso.

    La cima della montagna sembra sorvegliare dall’alto il corso delle proprie figlie. Per secoli, anzi per millenni, nulla è cambiato del suo corpo. Solo il suo vestito ha subìto nel tempo molti cambiamenti: cambiamenti dovuti all’uomo".

    Giuliano Toccafondi, "Fisionomia di una montagna: la Croce" da “C’è stato un tempo che tutto era un giardino”


    Setta

    Terzo corso d’acqua di rilievo per la Val di Bisenzio, il Setta, che nasce fra il monte della Scoperta e il monte Casciaio: arrivato a Montepiano forma il lago Fiorenzo (attualmente in fase di ripristino) per poi entrare, dopo un breve corso, in Emilia Romagna. Lì attraversa il territorio di Castiglione dei Pepoli, San Benedetto Val di Sambro, Grizzana Morandi, Monzuno e Sasso Marconi, dove si getta nel Reno.

    Una curiosità: le acque del Setta alimentano tutt’ora l’acquedotto di Bologna, grazie da una condotta sotterranea realizzata fra il 27 A.C e il 399 D.C., dismessa per diversi secoli e poi ripristinata nel 1881.

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    Utilità

    Via della lana e della seta

    • Tappa 2Sasso Marconi / Grizzana Morandi
    • Tappa 3Grizzana / Castiglione dei Pepoli
    • Tappa 4Castiglione dei Pepoli / Vernio

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